domenica 3 marzo 2013

SplatterHouse

Per Rick Taylor la giornata finì veramente male. L'idea di portare la sua fidanzata Jennifer dal suo professore per ammirare un eclissi non è stata buona, d'altronde come faceva un adolescente a sapere che il professore Henry West fosse uno scienziato pazzo che viveva in una casa piena di sue creature e che lo avrebbe lasciato mortalmente ferito sul pavimento di casa e che avrebbe rapito Jennifer? Non poteva ed è infatti qui che comincia la storia di SplatterHouse con un Rick morente che in mezzo al sangue sente la voce di una strana maschera di osso che gli parla con voce suadente e che gli promette di aiutarlo a salvare la sua ragazza. Non si sa da dove è uscita la maschera ne chi sia chi parla a Rick, il ragazzo morente e con l'unica intenzione di voler salvare Jennifer (o Jenny abbreviato) decide di mettersi la maschera che in poco tempo traendo energia dal sangue lo trasforma in un mostro enorme con una forza spaventosa e impossibile da fermare.
Rick accompagnato perennemente dai commenti della maschera che è anch'essa un protagonista del gioco comincerà un viaggio per la villa del dottor West talvolta attraversando portali su altre dimensioni e tempi dove Rick dovrà affrontare i deformi e pericolosi servi del dottor West.
Il sistema di controllo è il classico come in molti altri giochi: attacco leggero/pesante, para/schiva, salto, prese,scatto. Particolarmente è il tasto delle prese che servirà anche a lanciare i nemici su ganci o spine per risolvere alcuni enigmi e per attivare le Finisching-blow, mosse per abbattere i nemici degne di Mortal Kombat che serviranno sia per uccidere i nemici sia per guadagnare più sangue del normale, infatti è con il sangue che Rick potrà acquistare nuove mosse dal menù oltre a riempire la barra delle mosse speciali. Graficamente SplatterHouse è gradevole, il modello del protagonista è ben fatto ma i nemici e gli ambienti sono abbastanza ordinari anche se c'è un accenno molto particolare in chiave fumetto-splatter che rende il tutto molto gradito. L'immensa quantità di sangue è ben fatta e ben gestita da un ottimo sistema di controllo degli schizzi ed è interessante il fatto che i danni avranno effetto sul protagonista, sebbene solo l'amputazione del braccio avrà delle conseguenze sul sistema di combattimento.
Dal punto di vista del gioco si registrano molti brani Heavy Metal molto adatti alla chiave splatter del gioco, molto buoni tutti i doppiaggi sebbene siano solo 4 Rick,Jenny,West e la maschera tutte le voci sono in inglese ma sono presenti i sottotitoli in italiano. Il sistema di controllo è abbastanza semplice sebbene è meglio cimentarsi nel gioco con il livello più facile dei tre poiché alcuni nemici come gli umanoidi artigliati azzurri possono uccidervi dopo soli 3 o 4 attacchi anche con la barra della vita al massimo. Viene punito severamente anche lo sbaglio durante le mosse finali, alcuni nemici possono tagliare parte del corpo di Rick oppure sbagliare un quick time event contro i boss equivale a un K.O quasi certo. Al momento della morte si incontra l'unico difetto veramente snervante del gioco, il gioco ricarica per svariati secondi dopo la morte del personaggio ed è molto fastidioso giocare per 10-20 secondi sbagliare un tasto e dover aspettare 30-40 secondi prima di giocare di nuovo. Fortunatamente SplatterHouse ci offre alcune originali sorprese come la ricerca dei frammenti delle foto di Jenny (alcune vietate ai minori di 14 anni) o dei diari del dottor West e di tanto in tanto risolvere i puzzle che incontreremo e a volte il gioco in onore dei primi episodi posizonerà la telecamera su un asse laterale ritornando ad essere un picchiaduro a scorrimento laterale.
Il gioco offre buone ore di gioco e divertimento riportando in chiave moderna l'esperienza e il gore famosa degli anni 80-90 riproponendole con successo.

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